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You are in section: "Great Pieces"

Selected Author: Carlo Levi

Author Pieces Available (click to enlarge):  

No title (Madonna) #96/300
No title (farmers) #58/99
No title (self portrait) #12/50
No title


Value estimate: 350 €. Piece Code: 50620 Status: On negotiation


Carlo Levi

(Author claim only in Italian). «Ero fatto per la povertà | per questo non l'ho mai cercata | né provocata, né voluta. | E ora mi avviene tuttavia di trovarla | dove non dovrebbe essere | nei luoghi stranieri | del dolore, della malattia, degli ostinati | tradimenti e suicidi quotidiani, | del perdersi, della morte | come chi frugando tra gli infiniti rifiuti | si imbatte in qualcosa che serve ancora | o chi, nelle macerie del terremoto, | scopre nella casa crollata | i quaderni dell'infanzia | o il ritratto della madre».


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Title: No title (Madonna) #96/300

Technique: Litography (signed) ,

(Author biography only in Italian). CARLO LEVI. Torino 1902-Roma 1975, pittore e scrittore. Intorno al 1922 si lega d'amicizia a Piero Gobetti, che lo invita a collaborare alla sua rivista "La Rivoluzione Liberale" e nel 1923 scrive il primo articolo sulla sua pittura per "L’Ordine Nuovo". Gobetti lo introduce nella scuola di Casorati, intorno cui gravita la giovane avanguardia torinese. In questi anni Levi appare inserito nell'ambiente culturale di Torino: frequenta Cesare Pavese, Giacomo Noventa, Antonio Gramsci, Luigi Einaudi e più tardi Edoardo Persico, Lionello Venturi, Luigi Spazzapan. Nel 1923 soggiorna per la prima volta a Parigi e dal 1924, anno in cui si laurea in medicina, al 1927 vi mantiene uno studio. Intorno al 1927 la sua pittura subisce il primo di diversi cambiamenti stilistici, influenzata all'inizio dai fauves e dalla scuola di Parigi, poi, tra il 1929 e il 1930, da Modigliani. Alla fine del 1928 forma con Gigi Chessa, Nicola Galante, Francesco Menzio, Enrico Paulucci e Jessie Boswell il gruppo dei "Sei di Torino". Nel 1930 porta a maturazione un drammatico stile espressionista, che caratterizzerà i ritratti e i paesaggi di questa decade. Nel 1931 si unisce al movimento antifascista di "Giustizia e libertà". Nel marzo 1934 è arrestato per sospetta attività antifascista. Alcuni artisti residenti a Parigi (Signac, Derain, Léger, Chagall ecc. ) firmano un appello per la sua liberazione. Tra il 1935 e il 1936 è al confino politico in Basilicata, esperienza che gli ispirerà il romanzo “Cristo si è fermato a Eboli” (1945). Durante la guerra partecipa alla Resistenza in Italia. Nel 1947 si stabilisce a Roma e si schiera a favore della pittura realista, intesa però in senso strettamente esistenziale. Molti soggetti pittorici riflettono la sua partecipazione ai problemi socioeconomici del Mezzogiorno. Nel 1963 è eletto senatore, carica che gli viene riconfermata nel 1968. Pubblica numerosi scritti politici e letterari, tra cui "Paura della pittura" (1942), "L'orologio" (1950) e "Le parole sono pietre".

 

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