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Selected Author: Luigi Veronesi

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No title


Value estimate: 150 €. Piece Code: 60201 Status: Available


Luigi Veronesi

(Author claim only in Italian). «Luigi Veronesi ha liberato la sua arte da ogni possibile evocazione del reale adottando una figurazione astratta ma non arbitraria e fredda. La sua opera è fondata sulla logica matematica, obbedisce a delle leggi: non è fortuita. Nasce da una concezione della creatività che coniuga l’intuizione col metodo scientifico per darsi tutta alla visione e alla percezione spirituale astratta con l’eleganza aristocratica del pensiero e dell’esecuzione.» (Luciano Marucci)


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Title: No title

Technique: Etching (Acquaforte e acquatinta. Edizioni Bora Bologna) , 35 x 50

(Author biography only in Italian). LUIGI VERONESI. Nato a Milano nel 1908. La grande mostra di Modigliani del 1930 e la scoperta, nella stessa occasione, di Kandinsky, Klee, Schlemmer ed il gruppo del Bauhaus, gli aprono improvvisamente la strada verso l'astrattismo. Quattro anni dopo Veronesi aderisce al gruppo Abstraction-Création: espone i bozzetti per "Le Rossignol" di Stravinskij e per "Anatema" di Andreev, comincia una serie di ricerche sul fotogramma, sulla fotografia astratta e la solarizzazione. Nel 1935 partecipa alla prima mostra collettiva di arte astratta a Torino e realizza dieci bozzetti di costumi per "Pelléas et Mélisande" di Claude Débussy. Questi lavori appartengono all'attività scenografica che Veronesi svolge parallelamente a quella grafico-pittorica, collaborando con Paolo Grassi e Strehler: lo interessa soprattutto il teatro musicale che gli permette di studiare il rapporto fra arti visive e musica, tra arti dello spazio e arti del tempo. L'attenzione maturata anche nei confronti del fotomontaggio illustrativo, cui si aggiungeranno il cinema e la musica, fa di Veronesi l'artista italiano più vicino al concetto di polidimensionalità o di arte intesa come progetto globale che era tipico del Bauhaus. Partecipa attivamente alla maggior parte delle mostre degli anni a seguire, quale la mostra storica dell'astrattismo italiano alla XXXIII Biennale di Venezia, il Festival di Musica Contemporanea ed una Personale alla Galleria Spatia di Bolzano nel 1980. Alla fine degli anni Trenta Veronesi realizza nove film astratti, di cui sette sono andati perduti durante i bombardamenti dovuti al secondo conflitto bellico e due, rimasti in Francia, ma in condizioni tali da non poter essere proiettati. Per quanto riguarda invece le trasposizioni cromatiche di partiture musicali, persegue la precisa resa matematica dei timbri e delle altezze del suono in pittura. Negli anni Sessanta con l'aiuto di uno strumento di misurazione, lo spettroscopio, riuscirà ad associare un colore alla lunghezza d'onda di ogni tono. Luigi Veronesi muore nel Febbraio del 1998.

 

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